Il filosofo e la fede

Il filosofo e la fede

Il cristianesimo ‘moderno’ di Gustavo Bontadini

Ciò che emerge a una più attenta considerazione dell’insieme degli scritti di Gustavo Bontadini è il singolare equilibrio mantenuto tra elementi che, spesso, sono visti in opposizione tra loro: l’affermazione della metafisica come «opera della ragione» e quella della «scelta esistenziale» che l’uomo compie nel dare un senso unitario alla propria vita. La novità della ricerca di Leonardo Messinese è di considerare il pensiero metafisico di Bontadini all’interno di un più ampio orizzonte, in modo da superare un’immagine riduttiva che talvolta ci si è fatta del suo pensiero. La metafisica di Bontadini è esaminata a fondo sia nelle sue fonti che nella sua struttura, come pure nelle discussioni che ha suscitato e nei suoi articolati sviluppi, sollecitati questi ultimi soprattutto dalla celebre disputa con Emanuele Severino. Il libro, tuttavia, evidenzia pure come nella riflessione della maggiore mente speculativa dell’Università Cattolica vi siano altre significative componenti. Bontadini ha offerto una perspicua chiarificazione circa la questione dei rapporti tra scienza e fede, seguendo anche in tale ambito la sua linea programmatica del «discorso breve», e ha prodotto essenziali considerazioni riguardo a temi ancora oggi di grande importanza nel dibattito religioso e culturale, quali la «demitizzazione» della fede cristiana e l’«ellenizzazione» del cristianesimo. La questione di fondo, per Bontadini, consisteva nella necessità di una conciliazione tra la fede cristiana in Dio e la concezione della realtà propria dell’uomo moderno. La proposta che ne è emersa è di una «filosofia cristiana» per il nostro tempo.

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