La libertà innata. Volontà, amore e giustizia nel pensiero di Giovanni Duns Scoto
La riflessione di Duns Scoto (1265/66-1308) su volontà e libertà rappresenta uno snodo ermeneutico controverso. Il presente studio intende far luce sulle questioni legate al ‘primato’ della volontà e al presunto ‘volontarismo’ del Dottor Sottile.
Il percorso proposto nel volume – attraverso l’analisi dei testi e un accurato studio delle fonti – evidenzia come non sia accettabile la tesi che considera la filosofia di Scoto una forma di ‘volontarismo radicale’ che contrappone volontà e ragione; il primato della volontà infatti non esclude la ragione, ma enfatizza l’originarietà del volere libero, in una sintesi armoniosa e coerente che nella libertà trova il centro propulsore e nell’amore il nucleo irradiante.
La rivelazione biblica apre all’indagine razionale orizzonti nuovi che consentono di accedere alle profondità del reale e di attingerne il significato nei termini di libertà, relazione e amore. Significativo a tale proposito è il concetto di ‘contingenza’, che Duns Scoto interpreta in senso ‘sincronico’ quale correlato della libertà. Così inteso, il ‘volontarismo moderato’ scotiano esprime la chiave di lettura tipicamente francescana del mondo e della storia: l’essere è in quanto volitum, espressione di libertà e destinatario di amore gratuito.
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