Marcella Serafini, La libertà innata

La libertà innata. Volontà, amore e giustizia nel pensiero di Giovanni Duns Scoto

La riflessione di Duns Scoto (1265/66-1308) su volontà e libertà rappresenta uno snodo ermeneutico controverso. Il presente studio intende far luce sulle questioni legate al ‘primato’ della volontà e al presunto ‘volontarismo’ del Dottor Sottile.
Il percorso proposto nel volume – attraverso l’analisi dei testi e un accurato studio delle fonti – evidenzia come non sia accettabile la tesi che considera la filosofia di Scoto una forma di ‘volontarismo radicale’ che contrappone volontà e ragione; il primato della volontà infatti non esclude la ragione, ma enfatizza l’originarietà del volere libero, in una sintesi armoniosa e coerente che nella libertà trova il centro propulsore e nell’amore il nucleo irradiante.
La rivelazione biblica apre all’indagine razionale orizzonti nuovi che consentono di accedere alle profondità del reale e di attingerne il significato nei termini di libertà, relazione e amore. Significativo a tale proposito è il concetto di ‘contingenza’, che Duns Scoto interpreta in senso ‘sincronico’ quale correlato della libertà. Così inteso, il ‘volontarismo moderato’ scotiano esprime la chiave di lettura tipicamente francescana del mondo e della storia: l’essere è in quanto volitum, espressione di libertà e destinatario di amore gratuito.

Simone Weil. Per una decostruzione religiosa del soggetto moderno

Simone Weil. Per una decostruzione religiosa del soggetto moderno, di Iolanda Poma

Simone Weil rintraccia nella religiosità autentica – che è spiritualità concreta, vissuta e praticata – quella logica paradossale in grado di destabilizzare ogni forma di potere umano e di contrastare la sua tendenza a occupare il centro della realtà. Weil attua così un processo decostruttivo di una soggettività ipertrofica, attaccandone le forme di autoinganno di cui individua i falsi idoli e risalendo al significato del suo peccato d’origine. In questo processo resta la possibilità, inadempiuta e in attesa, del suo autentico legame con il soprannaturale.

Ne risulta una comprensione diversa della storia della soggettività e quindi delle sue potenzialità: un percorso alternativo di rigenerazione, per un’altra storia che non cessa di confluire, intrecciandosi, nella prima. Weil scava dunque nel racconto delle vicende dell’io, per far emergere l’altrimenti che vi è contenuto e che riguarda il significato sacro dell’essere umano nel suo rapporto con il bene.

Il filosofo e la fede

Il cristianesimo ‘moderno’ di Gustavo Bontadini

Ciò che emerge a una più attenta considerazione dell’insieme degli scritti di Gustavo Bontadini è il singolare equilibrio mantenuto tra elementi che, spesso, sono visti in opposizione tra loro: l’affermazione della metafisica come «opera della ragione» e quella della «scelta esistenziale» che l’uomo compie nel dare un senso unitario alla propria vita. La novità della ricerca di Leonardo Messinese è di considerare il pensiero metafisico di Bontadini all’interno di un più ampio orizzonte, in modo da superare un’immagine riduttiva che talvolta ci si è fatta del suo pensiero. La metafisica di Bontadini è esaminata a fondo sia nelle sue fonti che nella sua struttura, come pure nelle discussioni che ha suscitato e nei suoi articolati sviluppi, sollecitati questi ultimi soprattutto dalla celebre disputa con Emanuele Severino. Il libro, tuttavia, evidenzia pure come nella riflessione della maggiore mente speculativa dell’Università Cattolica vi siano altre significative componenti. Bontadini ha offerto una perspicua chiarificazione circa la questione dei rapporti tra scienza e fede, seguendo anche in tale ambito la sua linea programmatica del «discorso breve», e ha prodotto essenziali considerazioni riguardo a temi ancora oggi di grande importanza nel dibattito religioso e culturale, quali la «demitizzazione» della fede cristiana e l’«ellenizzazione» del cristianesimo. La questione di fondo, per Bontadini, consisteva nella necessità di una conciliazione tra la fede cristiana in Dio e la concezione della realtà propria dell’uomo moderno. La proposta che ne è emersa è di una «filosofia cristiana» per il nostro tempo.

Storia, utopia, emancipazione

con un contributo di Francesco Totaro: “Lo spirito utopico oggi oltre le sue negazioni: la persona”

La storia sembra aver ripreso il suo cammino. La filosofia, dal canto suo, è tornata da diverso tempo a interrogarsi su nuovi criteri di analisi della realtà contemporanea, attingendo dalla tradizione utopica e rielaborando nuovi modelli di critica ed emancipazione. Sulla base dell’esperienza dell’omonimo seminario permanente, attivo dal 2017 nella Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, questo volume intraprende – con i contributi di affermati studiosi e giovani ricercatori – un itinerario storico e interpretativo che restituisce la rilevanza e l’attualità di alcune figure utopiche della storia del pensiero e della teoria critica. Da More a Camus, da Sartre alla nuova Scuola di Francoforte, con incursioni critiche sulle utopie (e distopie) del contemporaneo.

Una nuova partenza. Teologia politica e filosofia della storia

Una nuova partenza. Teologia politica e filosofia della storia, Armando Editore, Roma, 2022

Una nuova partenza si impone quando il pensiero ristagna stancamente: dobbiamo rassegnarci alla mancanza di senso, al dominio della tecnica, alla decostruzione della persona, al postumano, alle profezie sulla fine? Il volume verte sulla teologia politica e la filosofia della storia. L’acceso dibattito novecentesco conclude che la prima sia un ‘dispositivo escludente’ da abbattere. La sua presunta liquidazione ignora che sulla disciplina tutto resta ancora da dire, e che una nuova partenza è possibile. Tace poi come annientata la filosofia della storia, defunto orgoglio dei moderni e ignorata dai postmoderni. Storicismo, sociologia delle civiltà e positivismo la congedarono superbamente. La sua esigenza risorge per orientarsi sul destino umano, quando ormai Hegel, Comte e Marx sono voci spente. La crisi dell’antropocentrismo apre inedite possibilità per coniugare Storia e Trascendenza, battendo nuovi cammini nel moto verso un umanesimo inclusivo che colga le implicazioni storico-politiche dell’Incarnazione, e che rilanci la ricerca sul senso della storia.

«Patria e umanità» (1928)

Una lezione di Maurice Blondel sul contrasto tra patriottismo e nazionalismo

L’umanità, «per la sua originaria e fondamentale aspirazione, per il suo sviluppo nel tempo e nello spazio», è un «organismo naturale», un’«unità spirituale, che si esprime, si arricchisce, si perfeziona attraverso la pluralità delle nazioni». È con queste considerazioni che Maurice Blondel (1861-1949) delinea la prospettiva entro la quale si svolge la sua lezione su Patrie et Humanité, tenuta nel 1928 alla Semaine Sociale de Paris. Lo scavo minuzioso riguardante il terreno epistemologico a cui sono riconducibili gli individualismi personali e collettivi responsabili del «nazionalismo esacerbato», l’appello al principio di carità come unica risorsa dei popoli per affrancarsi dalla «corsa all’odio, alla guerra, alla morte», fanno della lezione di Blondel non solo un’audace denuncia nei confronti dei nazionalismi esclusivi all’epoca assai diffusi, ma anche un contributo stimolante di sorprendente attualità.

Anna Vittoria Fabriziani, già professore associato di Storia della filosofia all’Università di Padova, si occupa soprattutto di temi riguardanti la filosofia francese tra Ottocento e Novecento. Tra i suoi recenti lavori: Per una «logica della sensazione». Il giovane Blondel tra psicofisiologia e filosofia (Padova 2012) e Sturzo interprete di Blondel. Dal periodo giovanile agli anni dell’esilio (Padova 2020).

ISBN: 9788854955288
Collana: Scienze politiche
Autore: Anna Vittoria Fabriziani
Edizione: 2022
Stato: disponibile dal 14 luglio 2022

Ontologia dell’immagine

Claudio Ciancio, Ontologia dell’immagine

Viviamo in una civiltà delle immagini, che con la loro enorme diffusione, pervasività e potenza, dalle quali derivano vantaggi e pericoli, sono diventate uno dei temi privilegiati dai filosofi. Questo studio riporta l’attenzione su una dimensione spesso trascurata dell’immagine, quella ontologica, attraversandone le principali declinazioni, da Platone fino agli autori più recenti, e cercando di mettere in luce la possibile funzione di “incremento ontologico” che le immagini assolvono quando non sono semplici copie, ma interpretazioni che mostrano la realtà in modo nuovo. In particolare quando hanno una portata rivelativa, in virtù della quale, manifestando la loro relazione con l’originario, arricchiscono la manifestazione dell’originario stesso. Tale funzione si giustifica in una concezione immaginale dell’essere, ricondotta all’ontologia della libertà, per la quale l’immagine è costitutiva dell’essere stesso.

Antropocene e bene comune. Tra nuove tecnologie, nuove epistemologie e nuovi
virus

Antropocene e bene comune. Tra nuove tecnologie, nuove epistemologie e nuovi
virus (pubblicazione open access)

Che cosa si intende per Antropocene? Gli studiosi usano questo termine per
sottolineare come siano le attività umane e la tecnologia a determinare le
condizioni del nostro Pianeta e a condizionare la nostra stessa esistenza. Ma
quale rapporto l’Antropocene instaura con le promesse di un mondo migliore? Ne
favorisce l’avvento o le ostacola? Forse condurrà alla ‘catastrofe’? I
contributi in questo volume intendono affrontare questa domanda da discipline
diverse: filosofia, politica, architettura, medicina, arte. La recente pandemia
ha reso più urgente trovare delle risposte, ma la loro importanza richiede una
riflessione ponderata: gli esiti dell’Antropocene dipendono da quanto, fin da
oggi, gli esseri umani decidono di impegnarsi in una ricerca consapevole e
responsabile del bene comune.

Link

G. Marchetti (ed), The Ethics, Epistemology and Politics of Richard Rorty, Routledge 

This book features fourteen original essays that critically engage the philosophy of Richard Rorty, with an emphasis on his ethics, epistemology, and politics. Inspired by James’ and Dewey’s pragmatism, Rorty urged us to rethink the role of science and truth with a liberal-democratic vision of politics. In doing so, he criticized philosophy as a sheer scholastic endeavor and put it back in touch with our most pressing cultural and human needs. The essays in this volume employ the conceptual tools and argumentative techniques of analytic philosophy and pragmatism and demonstrate the relevance of Rorty’s thought to the most urgent questions of our time. They touch on a number of topics, including but not limited to structural injustice, rule-following, Black feminist philosophy, legal pragmatism, moral progress, relativism, and skepticism. This book will be of interest to a wide range of scholars across disciplines who are engaging with the work of Richard Rorty. 

Papers by Barry Allen, Michael Bacon  Rosa M. Calcaterra,  Sharyn Clough, William M. Curtis, Raff Donelson, Mariane Janack, Douglas Lind, Sabina Lovibond , Sarin Marchetti, Carol Rovane, Nat Rutherford, Shannon Sullivan and Chris Voparil

The Ethics, Epistemology, and Politics of Richard Rorty – 1st Edition (routledge.com)

Alessandro Ghisalberti, Metamorfosi dell’antico in Dante. Dal primo motore al primo amore

Alessandro Ghisalberti, Metamorfosi dell’antico in Dante. Dal primo motore al primo amore

La struttura della Commedia e delle altre opere di Dante ha stimolato da sempre una serie di riflessioni sulla ricerca delle fonti di cui il poeta si è avvalso per attivare l’invenzione poetica di un mondo mai visto, ma le cui fondamenta affondano nelle tradizioni della teologia cristiana, nelle storie bibliche, nei poemi epici della classicità, nelle autorità dei filosofi antichi e medievali, in modo determinante nelle opere di Aristotele.
In Metamorfosi dell’antico in Dante, Alessandro Ghisalberti traccia una originale chiave di lettura del cammino intellettuale che Dante ha percorso, nella continua trasposizione-trasfigurazione (metamorfosi dell’antico) dei miti e delle storie narrate dai testi della classicità in figure che si dischiudono alla loro piena significazione nella successiva era cristiana (dal primo motore al primo amore), collegabile con la ben nota evoluzione di Beatrice: dalla Beatrice storica alla donna gentile, espressione dell’amor cortese; dalla donna gentile alla Sofìa, la sapienza dei filosofi; dalla filosofia alla sapienza mistica, la Teologia.
L’espandersi poetico delle diverse figure storiche racchiude un reale intreccio con l’evoluzione della biografia personale di Dante, che dialoga in modo permanente con la storia passata e presente (Roma, Firenze, Europa), e si è caricato della forte tensione profetico-escatologica che contrassegna la cosmologia della Commedia, la quale al cosmo di Aristotele e di Tolomeo aggiunge gli spazi propri della iniziazione cristiana, l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.

Intervista all’autore

© Copyright 2021 Fondazione Centro Studi Filosofici di Gallarate