Viviamo in una civiltà delle immagini, che con la loro enorme diffusione, pervasività e potenza, dalle quali derivano vantaggi e pericoli, sono diventate uno dei temi privilegiati dai filosofi. Questo studio riporta l’attenzione su una dimensione spesso trascurata dell’immagine, quella ontologica, attraversandone le principali declinazioni, da Platone fino agli autori più recenti, e cercando di mettere in luce la possibile funzione di “incremento ontologico” che le immagini assolvono quando non sono semplici copie, ma interpretazioni che mostrano la realtà in modo nuovo. In particolare quando hanno una portata rivelativa, in virtù della quale, manifestando la loro relazione con l’originario, arricchiscono la manifestazione dell’originario stesso. Tale funzione si giustifica in una concezione immaginale dell’essere, ricondotta all’ontologia della libertà, per la quale l’immagine è costitutiva dell’essere stesso.
Antropocene e bene comune. Tra nuove tecnologie, nuove epistemologie e nuovi virus (pubblicazione open access)
Che cosa si intende per Antropocene? Gli studiosi usano questo termine per sottolineare come siano le attività umane e la tecnologia a determinare le condizioni del nostro Pianeta e a condizionare la nostra stessa esistenza. Ma quale rapporto l’Antropocene instaura con le promesse di un mondo migliore? Ne favorisce l’avvento o le ostacola? Forse condurrà alla ‘catastrofe’? I contributi in questo volume intendono affrontare questa domanda da discipline diverse: filosofia, politica, architettura, medicina, arte. La recente pandemia ha reso più urgente trovare delle risposte, ma la loro importanza richiede una riflessione ponderata: gli esiti dell’Antropocene dipendono da quanto, fin da oggi, gli esseri umani decidono di impegnarsi in una ricerca consapevole e responsabile del bene comune.
This book features fourteen original essays that critically engage the philosophy of Richard Rorty, with an emphasis on his ethics, epistemology, and politics. Inspired by James’ and Dewey’s pragmatism, Rorty urged us to rethink the role of science and truth with a liberal-democratic vision of politics. In doing so, he criticized philosophy as a sheer scholastic endeavor and put it back in touch with our most pressing cultural and human needs. The essays in this volume employ the conceptual tools and argumentative techniques of analytic philosophy and pragmatism and demonstrate the relevance of Rorty’s thought to the most urgent questions of our time. They touch on a number of topics, including but not limited to structural injustice, rule-following, Black feminist philosophy, legal pragmatism, moral progress, relativism, and skepticism. This book will be of interest to a wide range of scholars across disciplines who are engaging with the work of Richard Rorty.
Papers by Barry Allen, Michael Bacon Rosa M. Calcaterra, Sharyn Clough, William M. Curtis, Raff Donelson, Mariane Janack, Douglas Lind, Sabina Lovibond , Sarin Marchetti, Carol Rovane, Nat Rutherford, Shannon Sullivan and Chris Voparil
Alessandro Ghisalberti, Metamorfosi dell’antico in Dante. Dal primo motore al primo amore
La struttura della Commedia e delle altre opere di Dante ha stimolato da sempre una serie di riflessioni sulla ricerca delle fonti di cui il poeta si è avvalso per attivare l’invenzione poetica di un mondo mai visto, ma le cui fondamenta affondano nelle tradizioni della teologia cristiana, nelle storie bibliche, nei poemi epici della classicità, nelle autorità dei filosofi antichi e medievali, in modo determinante nelle opere di Aristotele. In Metamorfosi dell’antico in Dante, Alessandro Ghisalberti traccia una originale chiave di lettura del cammino intellettuale che Dante ha percorso, nella continua trasposizione-trasfigurazione (metamorfosi dell’antico) dei miti e delle storie narrate dai testi della classicità in figure che si dischiudono alla loro piena significazione nella successiva era cristiana (dal primo motore al primo amore), collegabile con la ben nota evoluzione di Beatrice: dalla Beatrice storica alla donna gentile, espressione dell’amor cortese; dalla donna gentile alla Sofìa, la sapienza dei filosofi; dalla filosofia alla sapienza mistica, la Teologia. L’espandersi poetico delle diverse figure storiche racchiude un reale intreccio con l’evoluzione della biografia personale di Dante, che dialoga in modo permanente con la storia passata e presente (Roma, Firenze, Europa), e si è caricato della forte tensione profetico-escatologica che contrassegna la cosmologia della Commedia, la quale al cosmo di Aristotele e di Tolomeo aggiunge gli spazi propri della iniziazione cristiana, l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.
Nel volume si affronta il problema biopolitico della pandemia, esaminando alcune questioni bioetiche e biogiuridiche inerenti all’impatto che l’emergenza pandemica ha generato sia a livello dei diritti della persona che in ambito sociale e biopolitico. In particolare si mettono in evidenza i numerosi pareri del Comitato Nazionale per la Bioetica, che è intervenuto più volte a sancire il dovere di garantire a tutti l’accesso alle cure da parte del sistema sanitario. Inoltre si esaminano i problemi bioetici e biogiuridici della libertà di cura come espressione del diritto di libertà della persona e i limiti riguardo all’esigenza di misure a salvaguardia della salute pubblica. Infine si cerca di trovare un significato più profondo e filosofico della vicenda pandemica per mostrare la strutturale fragilità e vulnerabilità non solo dell’organizzazione assistenziale, ma anche della stessa condizione ontologica umana.
Francesco Viola,1900-2020. Una storia del diritto naturale, Giappichelli, Torino 2021
Il contenuto della pubblicazione è quello di una rivisitazione del pensiero giuridico dal 1900 ad oggi al fine di mostrare che la presenza del diritto naturale (nelle forme più varie) e della sua problematica è più diffusa di quanto non si pensi.
Il volume è dedicato ad un argomento apparentemente desueto: il rapporto tra ‘virtù’ e politica. Eppure la richiesta che emerge impellente nel dibattito pubblico è quella della protezione delle fragilità, del rispetto per le diversità e della loro accoglienza, e, nell’attuale contingenza di catastrofici problemi ambientali e sanitari, dell’assunzione comune di responsabilità inderogabili. La considerazione del moltiplicarsi di queste istanze ha guidato la comune ricerca sottostante questo volume, nella convinzione che capacità, attitudini, passioni relazionali e cooperative siano le ‘virtù’ che possono ricostituire ciò che oggi manca drammaticamente alla politica: una visione costruttiva capace di progettualità e responsabilità verso le generazioni future. Così i temi del riconoscimento, delle passioni costruttive, della philia, della relazionalità, della compassione, della responsabilità, della condivisione, della fiducia, della tensione alla comunicabilità hanno costituito il ventaglio della presente indagine. Il volume è dedicato ad un argomento apparentemente desueto: il rapporto tra ‘virtù’ e politica. Eppure la richiesta che emerge impellente nel dibattito pubblico è quella della protezione delle fragilità, del rispetto per le diversità e della loro accoglienza, e, nell’attuale contingenza di catastrofici problemi ambientali e sanitari, dell’assunzione comune di responsabilità inderogabili. La considerazione del moltiplicarsi di queste istanze ha guidato la comune ricerca sottostante questo volume, nella convinzione che capacità, attitudini, passioni relazionali e cooperative siano le ‘virtù’ che possono ricostituire ciò che oggi manca drammaticamente alla politica: una visione costruttiva capace di progettualità e responsabilità verso le generazioni future. Così i temi del riconoscimento, delle passioni costruttive, della philia, della relazionalità, della compassione, della responsabilità, della condivisione, della fiducia, della tensione alla comunicabilità hanno costituito il ventaglio della presente indagine.
Calogero Caltagirone, Il cammino di una vita. Kairologie di cronologie esistenziali
La dimensione itinerante della condizione umana rende ragione del cammino della vita, che si compie attraverso tempi qualificati e non in puri istanti cronologici.
Le parole incrociate e messe in opera attraverso la scrittura sviluppata e articolata nelle pagine che seguono intendono essere una testimonianza della «passione» per l’uomo, sollecitata, approfondita, maturata nei vari tornanti delle contingenze quotidiane, per intravedere qualche sfaccettatura significativa della «verità» dell’uomo che chiede di essere continuamente e prospetticamente cercata, manifestata e comunicata. Tali parole hanno accompagnato e continuano ad accompagnare la personale ricerca dell’umanità dell’uomo lungo le intersecazioni tematiche affrontate, studiate, interpretate ed elaborate nei differenti momenti di esistenziale comprensione del proprio essere umano. Le pagine, che si snodano e chiedono di essere sfogliate, con delicatezza e attenzione e non distrattamente e superficialmente, coprono un ampio arco di vita, iniziato all’alba dell’età adolescenziale e permanentemente presente lungo il suo evolversi, fino all’attuale età «tarda adulta». La «passione» per l’uomo, «nonostante tutto», impone il «farsi carico» dell’umano, delle sue parole dicibili e dette, indicibili e inespresse, in tutta la loro insopprimibile inesauribilità.
Evelina Praino, L’individualità ai margini dell’impero neoliberale, Padova, Ed. Libreria Universitaria 2021, prefazione di Claudio Tarditi. ISBN 9788833593265, pp. 187.3.
Negli ultimi decenni, l’“impero” neoliberale si è diffuso a livello planetario, provocando profondi cambiamenti non solo su scala macroscopica, governando le dinamiche economiche e politiche internazionali, ma anche a livello microscopico, con un impatto notevole sulla vita lavorativa e privata degli individui. Come testimonia il complesso dibattito che ne deriva, qui ricostruito criticamente, la cosiddetta mentalità neoliberale non si presenta dunque solo come un complesso ideologico o un sistema di tesi politico-economiche, ma come un vero e proprio modello di razionalità in grado di direzionare le nostre vite, qualificandole in senso sempre meno politico. Questo libro, a partire dalle riflessioni di Michel Foucault degli anni Settanta, ripensa la biopolitica in connessione con l’ambiente neoliberale e prende in esame alcune strategie possibili di opposizione ai dispositivi di assoggettamento e di razionalizzazione economica, mettendo in luce ciò che di più umano vi è nell’uomo: resistere.
Quello della vita extraterrestre è uno dei temi più affascinanti eppure meno conosciuti, perché abbonda il sensazionalismo mentre scarseggiano i riferimenti affidabili. In questo libro l’autore, impegnato direttamente nella ricerca da oltre vent’anni, unisce in un unico appassionante racconto dati scientifici ed esperienze personali, presentandoci anzitutto la storia dell’astrobiologia, ovvero la ricerca della vita in forme semplici, finora condotta solo all’interno del sistema solare, e a seguire quella del SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), il programma che ricerca i segnali radio di altre civiltà, in cui l’Italia è da sempre molto attiva, seconda solo agli Stati Uniti. Quindi ci guida alla scoperta dell’affascinante tentativo di costruire un linguaggio per comunicare con specie intelligenti diverse dalla nostra. Infine, discute le implicazioni sociali, filosofiche e religiose che avrebbe una tale scoperta, presentando anche la posizione del Papa Emerito Benedetto XVI, espressa in una lettera personale all’autore che viene qui pubblicata per la prima volta.